Al CAV ho ritrovato le forze
CAPITOLO 6
" Erano ormai due anni che non rientravo a casa mia, in Bolivia, dove era rimasto mio marito. Decisi allora di farvi ritorno per concedermi una breve vacanza. E così feci. Al mio ritorno in Italia, sentivo di stare poco bene, così decisi di fare dei controlli e scoprii di essere incinta. La prima emozione che provai fu un senso di felicità, ma non appena lo comunicai a mio marito, che in quel momento era senza lavoro mi sentii rispondere che lui quel bambino non lo voleva… e il mondo mi cascò addosso. Continuavo a pensarci, non riuscivo più a dormire, non mangiavo, non potevo parlarne neppure con il mio datore di lavoro, perché avevo paura che mi potesse licenziare. Non sapevo proprio cosa fare!!! Ogni minuto, ogni ora, ogni giornata era troppo pesante, il pensiero di “Cosa fare” non mi abbandonava, ero sempre più disperata. Mio marito, con il quale parlavo telefonicamente, era lontano, in Bolivia, mentre io qui con l’altro mio figlio e questa creatura che era dentro di me. E’ vero, io avevo un lavoro, ma non poteva bastare per tutti. E con un figlio in più? Avevo bisogno di capire cosa fare e, con lunghe telefonate fatte a mio marito, abbiamo cominciato a parlare sempre più serenamente di questa gravidanza, arrivando alla conclusione che era il caso che ci riunissimo. Avevo comunque bisogno di aiuto, quindi mi sono recata nel mio Comune di residenza per trovare un sostegno, ma nessuno mi ha saputo dare una mano. Non avendo perso la speranza e parlando con una persona che si era dimostrata sensibile e disponibile ad ascoltarmi, sono venuta a conoscenza dell’esistenza del CAV, dove poco dopo mi sono presentata. Era un’opportunità da sfruttare, l’ultima speranza che mi restava, così senza indugiare a lungo, in un freddissimo martedì d’inverno mi sono presentata e, dopo avere atteso il mio turno nella piccola saletta d’attesa, sono entrata. Ho sentito subito di essere benvoluta, accolta… ho cominciato a parlare a ruota libera, raccontando e sfogando tutte le emozioni ed il peso che mi avevano accompagnato fino a quel momento. Finalmente potevo liberarmi dell’angoscia che da tempo non mi lasciava più dormire!!! Nessuna delle persone che mi hanno accolto era lì per giudicare, erano solo ì per vedere se potevano aiutarmi… io questa bambina, ora posso dirlo con immensa gioia, la volevo, la desideravo fortemente!!!! Al CAV ho ritrovato le forze, dopo l’incontro con le volontarie del CAV il mio stato d’animo era cambiato: avevo preso coscienza che potevo farcela, che potevo portare a termine questa gravidanza e che non me ne sarei mai pentita. Ne parlai con mio marito e decidemmo insieme che sarebbe “nata” la nostra bambina. L’unico problema che mi rimaneva era affrontare il mio datore di lavoro. Un altro scoglio da superare!!! La mia paura era svanita, anche il datore di lavoro mi ha capita e supportata. era ormai il momento, mia figlia stava per nascere!!! Le lacrime hanno lasciato il posto a tanti sorrisi, le difficoltà iniziali
erano state dimenticate, il mio senso di solitudine era svanito, ed era stato sostituito dalla presenza di tantissima gente che, con affetto, mi stava vicino. La mia famiglia è rinata con la nascita di nostra figlia: ora, io e mio marito, viviamo felici insieme ai nostri meravigliosi figli e ringraziamo Dio per il “DONO” che ci è stato dato. Ora sono davvero felice, non riesco a trovare le parole per comunicarlo a tutti voi! Mi sento solo di dire a tutte le mamme che vivono momenti di grosse difficoltà circa una gravidanza indesiderata o imprevista, come ho vissuto anch’io, che non bisogna mai smettere di avere fiducia e che i nostri figli sono il più grande bene che possediamo."